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Qual è la storia vera di Everest? Ecco su cosa si basa il film del 2015 dal ricchissimo cast, girato tra Nepal, Alto Adige, Roma e Regno Unito.

Scopriamo come finisce Everest e qual è la storia vera del film che vanta un ricchissimo cast. Spazio infatti a Jason Clarke, Jake Gyllenhaal, Josh Brolin, Robin Wright, Keira Knightley e Sam Worthington, tra gli altri.

Everest storia vera

Everest è una storia vera. Il film adatta per il grande schermo una vicenda disastrosa, quella di una spedizione avvenuta nel 1996, raccontata anche in svariati saggi, come Left for Dead, di Beck Weathers, ovvero uno dei sopravvissuti, interpretato nel film da Josh Brolin.

La tragedia si verificò tra il 10 e l’11 maggio 1996. Morirono 8 scalatori durante quella spedizione. Vennero colti da una tempesta durante il tentativo di scalata verso la vetta.

Ecco le parole di Weathers: “Ero perso e quasi cieco. Le mie mani congelate e il viso distrutto totalmente dal freddo. Non ho mangiato per tre giorni e bevuto per due. Sapevo che non sarei mai sopravvissuto. Sapevo che in una sola ora, calato il buio, il freddo mi avrebbe attraversato un’ultima volta.

Everest come finisce

Rob è molto preoccupato per il sovraffollamento di scalatori. Convince Scott a collaborare, così da ridurre i ritardi. Il gruppo di Rob parte dal Campo IV prima dell’alba per il tentativo di raggiungere la vetta. Il piano è di ritornare giù entro le 14.00. Vi è però un ritardo di più di 1 ora, dato che le corde guida non sono installate nella parte alta della scalata.

Vi sono problemi con la vista di Beck e Scott potrebbe star affrontando uno sforzo eccessivo. Rob raggiunge la vetta con alcuni scalatori. Scendendo, però, incontra Doug che sta faticando non poco e al quale ordina di riscendere. L’uomo però si rifiuta. Sa che non avrà un’altra chance. Rob non vorrebbe ma ritorna su, affiancandolo, spingendosi oltre l’orario di rientro sicuro.

Scott è affetto da edema polmonare da alta quota, mentre Doug soffre di mal di montagna. La sua bombola d’ossigeno inoltre è vuota, il che causa ipossia. Come se non bastasse giunge una bufera di neve. Rob deve chiedere nuovo ossigeno a Helen e lascia per un po’ Doug che, in stato confusionale, si incammina senza corda e cade nel vuoto nel totale silenzio.

Scott lascia andare gli altri senza di lui, per poi morire poco dopo. La tempesta cancella il sentiero e quando gli altri raggiungono Scott, la cui vista è quasi andata, si sono ormai tutti persi. Andy raggiunge Rob con l’ossigeno di scorta ma l’apertura è congelata. L’ultimo arrivato inizia ad avere delle allucinazioni, si spoglia e scivola verso la morte. Al mattino dopo Rob contatta Helen. Le sue estremità sono congelate e Doug e Andy spariti. Paral poi con Jan, alla quale dice di chiamare la loro figlia Sarah, morendo poco dopo.

Chi torna al campo spiega che Beck e Yasuko sono bloccati. Le condizioni meteo rendono però impossibile il salvataggio. Il giorno dopo l’uomo si sveglia, quasi per miracolo, e inizia la discesa da solo dopo aver visto che la donna al suo fianco è morta. È gravemente congelato e in seguito sarà portato in salvo in elicottero. Sul finire del film vediamo il corpo senza vita di Scott sul sentiero, scopriamo che Beck ha perso le mani e il naso e che il cadavere di Rob è rimasto sull’Everest.