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Paolo Rossi la causa della morte del leggendario calciatore simbolo della vittoria dell’Italia nei Mondiali in Spagna del 1982.

Uno dei momenti più alti della storia dello sport italiano è senza dubbio la vittoria del Mondiale di calcio in Spagna nel 1982. La grande impresa degli azzurri rivive nel documentario Il viaggio degli eroi, in onda su Rai 1 lunedì 11 luglio, a quaranta anni di distanza da quella mitica notte di Madrid in cui l’Italia ha superato la Germania Ovest e si è laureata campione del mondo per la terza volta nella sua storia.

Tra i protagonisti principali di quella cavalcata trionfale c’è stato senza ombra di dubbio Paolo Rossi, simbolo di quell’Italia che ha trovato nella vittoria del mondiale gloria e riscatto. L’attaccante autore della leggendaria tripletta contro il Brasile di Zico e Falcao è venuto a mancare il 9 dicembre 2020, lasciando un grande vuoto in tutta Italia. I 40 anni dalla vittoria del mondiale spagnolo sono sicuramente l’occasione adatta per ricordare uno dei più grandi calciatori di sempre della storia italiana.

Paolo Rossi: causa morte

Era il 9 dicembre del 2020 dunque quando giungeva a termine la vita dell’attaccante ex Juventus e Vicenza. Paolo Rossi si è arreso al termine di una lunga battaglia contro un male incurabile, che ha causato la sua morte a soli 64 anni. La morte dell’ex calciatore è avvenuta a Siena, all’ospedale Le Scotte, dove da diverso tempo il campione del mondo era ricoverato.

Paolo Rossi era affetto da un tumore ai polmoni e tre mesi prima del decesso era stato sottoposto a un’operazione all’ospedale La Gruccia di Montevarchi. Le sue condizioni di salute però erano troppo gravi e non c’è stato nulla da fare: il tumore ai polmoni si è portato via il mitico Paolo Rossi.

La carriera di Paolo Rossi

Paolo Rossi è stato una grandissima leggenda della storia del calcio. È stato uno dei cinque calciatori italiani in grado di vincere il pallone d’oro, al fianco di Omar Sivori, Gianni Rivera, Roberto Baggio e Fabio Cannavaro. La sua carriera ha avuto inizio tra le fila del Lanerossi Vicenza, squadra con cui Rossi si è iniziato ad affermare, fino al ciclone della squalifica per calcioscommesse. L’attaccante dovette fermarsi per ben due anni, saltando anche gli Europei italiani del 1980, e facendo il proprio ritorno solo nel 1982.

Qui dunque si colloca la storia di riscatto di Paolo Rossi, che nonostante i due anni di squalifica viene convocato da Enzo Bearzot per i Mondiali in Spagna e l’attaccante ripaga la fiducia del CT con prestazioni straordinarie. Spicca, chiaramente, la tripletta contro il Brasile, partita in cui tra l’altro Rossi si è sbloccato dopo un inizio deludente. L’attaccante si è poi ripetuto con la doppietta alla Polonia in semifinale e con una rete nella finalissima contro la Germania.

Dopo il Mondiale, Rossi è diventato un mito della Juventus, vincendo due campionati, una Coppa delle coppe e la tristemente famosa Coppa dei Campioni nel 1985 all’Heysel contro il Liverpool. Dopo quell’anno, Rossi ha lasciato Torino, giocando una stagione col Milan e una col Verona e poi ritirandosi.