La terza puntata della prima stagione de Le indagini di Lolita Lobosco si intitola Spaghetti all’assassina. Un nuovo caso per Luisa Ranieri, alle prese sempre con questioni di cuore.
Quasi giunti alla fine della prima stagione, in replica su Rai 1 in attesa de Le indagini di Lolita Lobosco 2. Continuando a leggere troverete il riassunto dettagliato del finale della terza e penultima puntata, Spaghetti all’assassina. Il vicequestore Lolita Lobosco viene richiamata dalle grida dei passanti di primo mattino. Corre verso il ristorante vicino casa sua, dove riversa senza vita il cadavere del cuoco. Un personaggio che si scoprirà essere molto diverso da ciò che appariva.
Le indagini di Lolita Lobosco come finisce terza puntata
Problemi sentimentali per Lolita Lobosco, che incontra Danilo. Questi è tornato in anticipo perché doveva intervistare Romina, amministratrice delegata di una startup. Lei gli dice di averli visti in atteggiamenti confidenziali, ma lui le spiega che gli toccava le mani perché è pranoterapeuta. Parole alle quali il vicequestore non crede e così rompe con lui. Per distrarsi, inoltre, trascorre la serata con Benallal, che aveva manifestato un certo interesse in lei.
Lolita dice a Pina che suo marito ha mentito. Era al ristorante all’ora dell’omicidio di Pap’Russ. Lei confessa che suo padre la molestava fin da piccola. Ha proseguito fino a due giorni prima del suo matrimonio. Un anno prima aveva trovato il coraggio di confessare tutto a Vitantonio, che spedì suo padre in ospedale. I medici dicono che il blocco psicologico dovuto ai traumi impediscono alla donna di restare incinta. La sera dell’omicidio Vitantonio era andato a pretendere al suocero il figlio che aveva promesso alla coppia, così da evitare una denuncia.
Perquisendo casa di Stramaglia, si trova una stanza segreta per un bambino. Si scopre che da mesi ospitava una giovane brasiliana con un neonato. Il piccolo promesso era quello di Fanny, dunque. La donna è stata vista salire su una spider gialla con Calogero Badalà nel giorno dell’omicidio. Fanny viene fermata e l’uomo confessa d’aver accettato soldi da Stramaglia, che era anche strozzino. Non riuscendo a pagare, venne pestato da alcuni suoi uomini. Aveva però rinunciato al denaro in cambio del bambino. Scoperto della morte, Badalà ha tratto in salvo la donna e suo figlio
Lolita rinviene cinque assegni firmati da Geppino, destinati al massaggiatore Stefano, che però li ha girati a Stramaglia. Il vicequestore scopre come il dipendente del defunto e il massaggiatore siano amanti. Interrogando Geppino, Lolita gli dice che per loro l’assassino è Stefano. L’uomo confessa d’essere stato lui ad ammazzare il suo capo. Lo umiliava e gli aveva rubato la ricetta degli spaghetti all’assassina, orgoglio del locale.
Lolita prosegue inoltre le indagini sulla morte del padre. Forte le procura un verbale in cui c’è scritto che non c’erano testimoni, quando in realtà era presente l’amico Chelino. Non vi era nessun segno di frenata, inoltre. Tutto lascia pensare a un omicidio, ovvero a un investimento volonatrio, e relativo insabbiamento. Il verbale è firmato da Jacovella, al tempo agente semplice. Infine Lolita capisce d’aver frainteso l’atteggiamento di Danilo con Romina, leggendo il suo articolo.