Il Collegio 7 ritornerà a breve su Rai 2: scopriamo questa nuova edizione in quale anno è ambientato e quale periodo storico dell’Italia affronta
E’ ormai un apuntamento fisso della programmazione autunnale della Rai; un reality show che si differenzia dagli altri, in primis perché i protagonisti sono gli adolescenti. Stiamo parlando naturalmente de “Il Collegio” giunto all’edizione numero 7. Eloquente, quindi, il successo ottenuto fin qui, soprattutto in termini di audience.
E peraltro in molti i protagonisti che sono diventati popolari, soprattutto sui social, diventando veri e propri influencer.
Il programma, dicevamo, coinvolge 20 ragazzi che per due mesi dovranno frequentare una scuola del passato e vivere in un vero e proprio collegio, da qui il nome del reality show. Naturalmente, viene ricreato l’ambiente dell’anno in cui è ambientato il programma in ogni minimo dettaglio, ed i ragazzi saranno chiamati a rispettare tutte le rigide regole e le restrizioni imposte. Il fine ultimo è conseguire il diploma di terza media, per poi poter proseguire gli studi. Vediamo, però, nel dettaglio in che anno è ambientata questa edizione.
Il Collegio 7: l’anno in cui è ambientato
Nel corso degli anni abbiamo visto progressivamente spostare avanti nel tempo l’anno di riferimento de “Il Collegio”, quasi come se fosse una sorta di continuazione della linea storica temporale. Un motivo, probabilmente, anche per ricreare e mettere in evidenza tutti i cambiamenti avvenuti nella scuola italiana nel corso dei decenni ed evidenziare le differenze con gli usi ed i costumi di un’epoca vissuta dai nostri genitori e nonni.
Questa sorta di avanzamento, però, si è interrotta proprio a partire da questa settima edizione. Con la quinta edizione ambientata nel 1992 abbiamo toccato gli anni ’90, mentre nella sesta abbiamo vissuto un parziale salto indietro nel tempo con il 1977, gli anni di piombo ma anche quelli dell’arrivo della disco music in Italia. D’altronde gli anni ’70 non erano stati ancora toccati dal programma.
In questa settima edizione, però, c’è un ulteriore passo indietro, di oltre venti anni. Si torna, infatti, al 1958; in Italia si sentono ancora gli effetti della Seconda Geurra Mondiale ma il nostro Paese si avvia verso il boom economico degli anni ’60 che lo farà letteralmente risplendere e volare. La produzione industriale è massiccia, si realizzano grandi infrastrutture come l’Autostrada del Sole che collega l’Italia da Nord a Sud, da Milano a Napoli.
E per quanto riguarda l’ambiente scolastico? La riforma scolastica Bottai divideva la scuola media in due rami; c’era quella inferiore, che poi dava la possibilità di continuare con gli studi e quindi con le scuole secondarie, oppure la scuola media complementare che dava la possibilità dell’avvio alla professione lavorativa.
L’accesso alla scuola media era garantito solo dal superamento dell’esame di quinta elementare, rimasto in vigore fino a pochi anni fa e poi abolito completamente. L’obbligo scolastico era fino ai 14 anni di età (oggi è 18, ndr) ed al termine della terza, quindi alla conclusione naturale del ciclo, c’era l’Esame di Stato che andava svolto con prove sia scritte che orali, proprio come accade oggi.