Massimiliano Gallo, Vincenzo Malinconico nella fiction Rai, è figlio d’arte. Suo padre era Nunzio Gallo e scopriamo cosa c’è da sapere su questo grande artista.
Non si può non pensare a Nunzio Gallo, cantante morto a 80 anni per emorragia celebrale, quando suo figlio Massimiliano Gallo appare in tv. L’attore è in grado di cimentarsi al meglio in numerosi ruoli, che si tratti di teatro, cinema o televisione. Il suo impegno lavorativo più recente, dopo le fatiche di Imma Tataranni, è Vincenzo Malinconico, nuova fiction Rai al via da giovedì 20 ottobre 2022. Si può dire come Massimiliano sia nato in un ambiente colmo di talento. Diventare un interprete era quasi un destino tracciato in qualche modo. Basti pensare che il suo debutto a teatro è avvenuto all’età di 5 anni. È stato un po’ come andare in bicicletta, un rito di passaggio da compiere necessariamente. È così quando si è figli d’arte e lui lo è eccome.
Suo padre era come detto il grande Nunzio Gallo, la cui strada artistica è stata seguita anche dall’altro figlio, Gianfranco che il grande pubblico conosce come Avitatibile di Gomorra, padre di Azzurra e genero di Gennaro Savastano. Le nuove generazioni fanno però fatica a collocare mentalmente un artista del calibro del padre di Massimiliano Gallo, appartenente però alla metà del secolo scorso. Nunzio è nato a Napoli nel 1928, ha infatti visto il suo periodo d’attività prendere il via a partire dal 1945. Fa il suo esordio da adolescente. A soli 17 anni il padre di Massimiliano e Gianfranco si esibisce presso il Teatro delle Palme di Napoli. Vi è un clima ormai sconosciuto, dal momento che a organizzare lo spettacolo è la Special Services Division dell’esercito degli Stati Uniti d’America. La sua voce stupisce tutti e il successo è dietro l’angolo.
Nunzio Gallo come è morto
Nunzio Gallo morto a 80 anni per un’emorragia celebrale non è stato solo un celebre attore ma anche cantante di successo, come dimostrano i tre album in studio pubblicati. Decide di puntare su questa strada e nel 1948 prende parte a un concorso di musica leggera, raggiungendo il secondo posto. Ciò gli apre le porte della Rai, che nel 1952 manda in onda la Traviata di Verdi, che lo vede nel cast con grandi nomi. Nunzio Gallo nel 1956 vince la prima Canzonissima con il brano Mamma e l’anno dopo si impone con Claudio Villa a Sanremo. Nel 1958 trionfa al Festival di Napoli con Vurria, affiancando la carriera da cantante a quella d’attore. Tra i film più rilevanti della sua carriera: Malafemmena, I cavalieri del diavolo, Napoli… serenata calibro 9, I contrabbandieri di Santa Lucia, Così parlo Bellavista, La guerra di Mario.
Non solo arte ma anche amore per la famiglia. Nel 1959 Nunzio Gallo ha sposato Bianca Maria Varriale. La coppia ha quattro figli, di cui Massimiliano Gallo è il più piccolo. I suoi fratelli sono Jerry, Gianfranco e Loredana. Conclude il suo percorso cinematografico con il grande regista Antonio Capuano nel 2005, tre anni prima della sua morte. La famiglia inizia a temere per la sua vita il 23 settembre 2007, poco dopo la sua ultima esibizione in pubblico, dopo aver ricevuto un premio alla carriera. Un’emorragia cerebrale colpisce il padre di Massimiliano Gallo e viene ricoverato in ospedale a Napoli. Ne esce soltanto il 2 gennaio 2008, per essere trasferito a Cassino. Due mesi in clinica e poi l’ultimo cambio struttura, tre giorni prima di morire. Tanti i suoi successi indimenticabili di Nunzio Gallo. Da citare necessariamente Sedici anni, Vurria, Guapparia, Serenata napolitana, Santa Lucia, Luna rossa, Luna caprese, ‘O paese d’ ‘o sole, Serenatella ‘e Maggio e Te siì scurdato ‘e napule.