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Chi è la sorella di Giorgia Meloni. Scopriamo qualcosa in più sulla famiglia della leader di Fratelli d’Italia. Il suo nome è Arianna Meloni e si occupa di politica.

La passione per la politica scorre nelle vene della famiglia Meloni, questo è poco ma sicuro. È infatti questo il mondo lavorativo di Giorgia e Arianna, sorelle legate da un passato drammatico. Si è iniziato a parlare in maniera diffusa della sorella maggiore (non il primo Premier donna d’Italia, per intenderci) dopo la sua dedica divenuta virale. Parole che, dopo la vittoria alle elezioni di settembre, hanno toccato il lato più privato e intimo della leader politica.

Le due sono molto unite, come dimostra il fatto che quelle parole scritte online fossero tanto per festeggiare ma, al tempo stesso, per difender e la sorella. Ha parlato di notti in bianco, ansia, studio, angoscia e silenzi. L’immagine che dipinge è quella di una statista mai pronta a sacrificare il bene comune, o quello che ritiene tale, per obiettivi personali. Un tentativo di mostrare chi c’è dietro la maschera della guida di Fratelli d’Italia. Conosciamo però meglio Arianna Meloni e la sua vita privata.

Arianna Meloni: la vita privata della sorella di Giorgia

Nata nel 1975, Arianna Meloni è la sorella maggiore di Giorgia, più grande di lei di due anni. Ha oggi 47 anni e nella vita si occupa di politica. Ciò non vuol dire che vi sia un posto per lei nell’amministrazione del Paese. Si definisce una “precaria della Regione Lazio” all’interno degli staff dei partiti.

È appassionata di questo mondo fin da quando era giovane. In questo le due sono identiche. Si è poi specializzata in un lavoro dietro le quinte. È una presenza fondamentale nella vita di Giorgia. Tanto in quella privata quanto in quella lavorativa.

Sappiamo di lei che è sposata con Francesco Lollobrigida che, non è una sorpresa, è un noto politico e dal 2018 deputato di Fratelli d’Italia, di cui è capogruppo parlamentare alla Camera dei deputati. La coppia ha avuto due figlie, i cui nomi sono Vittoria e Rachele. Il suo cognome desta di certo un po’ di curiosità. Non si tratta di un semplice caso di omonimia. L’uomo è infatti pronipote di Gina Lollobrigida, dal momento che suo nonno paterno era suo fratello.

Il rapporto tra Giorgia e Arianna Meloni è molto stretto, come detto. Nel dettaglio è però scesa proprio la sorella maggiore, intervistata tempo fa da Il Foglio. Aveva raccontato d’esserle sempre stata di supporto. Si può dire come sia la sua prima sostenitrice e la più fedele ammiratrice. Aveva usato un’espressione molto specifica per descrive questo legame, dicendo come siano simbiotiche.

Chi era il padre di Giorgia Meloni: dall’addio all’arresto

Il dolore in famiglia per l’assenza del padre ha senza ombra di dubbio unito le sorelle Giorgia e Arianna Meloni. L’uomo ha abbandonato l’attuale leader di Fratelli d’Italia quando era ancora in fasce. In seguito lei ha deciso di tagliare del tutto i ponti con l’uomo. Una scelta sofferta, ovviamente, ma necessaria per il proprio benessere. Dopo sette anni da questo episodio cruciale, l’uomo, Francesco Meloni, è stato condannato in Spagna a nove anni di reclusione per narcotraffico. Era il 1995.

A crescere le due sorelle è stata la madre Anna Paratore, unico grande punto di riferimento per le due. La notizia di quella condanna, come riporta La Repubblica, spunta solo ora, a un passo dall’incarico di Premier per Giorgia Meloni sulla stampa spagnola.

L’uomo è morto da tempo e negli anni ’80 si era trasferito alle Canarie, dove gestiva un ristorante e due aziende. Di colpo l’arresto in un porto di Minorca, dove venne sorpreso con ben 1500 chili di hashish. Era insieme con due suoi figli, nati da un’altra relazione, e al genero.

Il Diario de Mallorca ricorda come l’uomo si prese le colpe per il trasferimento della droga dal Marocco alla Spagna, andando incontro alla condanna. In merito al genitore, la Meloni aveva detto come non fosse una brava persona. Se una bambina di 11 anni decide di non vedere più il padre, aveva spiegato, questi avrà di certo fatto qualcosa per non farsi voler bene. La confessione più dura è stata però in relazione alla sua morte. Aveva infatti detto di non aver provato né odio né dispiacere. Semplicemente nulla.