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Ghost è un film sentimentale del 1990 diretto da Jerry Zucker, con Patrick Swayze e Demi Moore. Scopriamo com’è stata girata la celebre scena della metro.

Un amore che va al di là della realtà stessa: è questo che racconta Ghost – Fantasma, uno dei più celebrati film romantici di sempre, diretto da Jerry Zucker nel 1990. Divenuto un vero e proprio cult, ha ricevuto cinque nomination agli Oscar (tra cui quella come miglior film), vincendone due: miglior sceneggiatura originale e miglior attrice non protagonista, andato a Woopy Goldberg.

Sam (Patrick Swayze) viene ucciso durante un’aggressione per strada, ma invece di andare in Paradiso sceglie di restare sulla Terra come fantasma, per proteggere la sua compagna Molly (Demi Moore) e far luce sul proprio omicidio.

Inizialmente, Sam è solo uno spettatore degli eventi terreni, incapace di comunicare in alcun modo con i viventi, se non usando come tramite la sensitiva Oda Mae Brown (Woopi Goldberg). Un giorno, però, rifugiatosi nella metropolitana di New York dopo aver scoperto la traumatica verità dietro la sua morte, incontra un altro fantasma che ha la capacità di spostare gli oggetti, e decide di farsi insegnare come fare.

Ghost Fantasma com’è stata girata la scena della metropolitana

L’altro fantasma spiega a Sam che il problema è che lui crede di essere ancora vivo, nel profondo, mentre invece è morto. Per spostare gli oggetti nel mondo reale, dunque, deve affidarsi sulla propria mente e non più sul proprio corpo. Grazie a questo insegnamento, il protagonista riesce a raggiungere il suo obiettivo, ma se le cose nella trama sembrano piuttosto facili, sul set realizzare questa scena è stato un po’ meno semplice.

In realtà, il procedimento utilizzato per realizzare questa scena è piuttosto comune e diffuso nel cinema: si tratta della cosidetta tecnica del chroma key, o in italiano “intarsio a chiave cromatica”. Spesso è noto anche con i nomi meno appropriati di green screen e blue screen, che però rendono bene l’idea di come funziona.

Sostanzialmente, si tratta di girare alcune scene utilizzando un generico sfondo verde (o talvolta blu), rimuovendo in digitale quel colore dalla scena. Il “frammento” che resta può dunque essere attaccato su un’altra scena, creando un effetto sovrapposizione. Ovviamente, per funzionare è necessario che ogni cosa in scena che non dev’essere “cancellata” non abbia lo stesso colore dello schermo.