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Pelé è morto oggi 29 dicembre all’età di 82 anni, le cause della morte del calciatore brasiliano entrato nella storia

È stata annunciata verso le 20.00 italiane la morte di Pelé, uno dei più famosi calciatori della storia, all’età di 82 anni a causa di una lunga malattia di cui parleremo in seguito per dare omaggio prima a chi era il grande calciatore. Nato a Tres Coracoes il 23 ottobre 1940, Pelé stato senza ombra di dubbio una delle più grandi stelle della storia del calcio, il migliore di tutti a detta di tantissimi appassionati e addetti ai lavori. La sua carriera ha inizio con la maglia del Bauru, ma è legata indossolubilmente a quella del Santos, squadra con cui gioca dall’età di 16 anni e con cui resterà fino al 1974, quando a 34 anni lascerà per la prima volta il Brasile per andare a giocare due anni negli Stati Uniti. Nato Edson Arantes do Nascimento, il soprannome Pelé gli è stato dato da piccolo, ai tempi della scuola. Aveva un’accezione sarcastica, da presa in giro, ma finì per diventare il più famoso nel mondo del calcio e sebbene non lo amasse, Pelé se lo tenne per tutta la vita. L’arrivo al Santos, quindi, risale al 1956, col debutto in amichevole contro il Corinthians il 7 settembre. Un debutto condito da un gol, presagio della grandezza che avremmo visto. Pelé veste la maglia del Santos per ben 18 stagioni, mettendo a referto 643 reti in 660 partite, stando almeno ai numeri ufficiali, che però potrebbero essere fluttuanti secondo le stime dell’epoca. In questi 18 anni, il campione brasiliano ha vinto 10 campionati paulisti e 6 nazionali, aggiungendo cinque coppe nazionali e 4 riguardanti il solo stato di San Paolo. A ciò si aggiungono due Copa Libertadores, nel 1962 e nel 1963 e due coppe intercontinentali, senza contare tutti i titoli individuali portati a casa. Nel 1975, poi, Pelé lascia il Brasile e vola negli Stati Uniti, dove gioca tre stagioni con la maglia dei New York Cosmos, mettendo a referto qui 37 gol e 64 presenze. La parte più entusiasmante della carriera di Pelé però, sicuramente, è quella legata alla sua esperienza in Nazionale, che ha portato il fenomeno brasiliano a vincere ben tre Mondiali, un record tutt’ora difficile da attaccare.

L’esordio con la nazionale verdeoro per Pelé è in una partita decisamente non banale: contro l’Argentina. La Selecao perde 1-2, ma il giovane allora diciassettenne segna e si ripete anche nella partita successiva, il ritorno di Copa Roca contro l’Albiceleste, che il Brasile vince 2-0. Dopo solo cinque presenze con la Selecao, Pelé prende parte ad appena 18 anni al Mondiale svedese del 1958 e lì la sua stella esplode, esaltata dalla mitica ginga, il gioco spumeggiante dei brasiliani opposto a quello fisico e duro degli europei.
Il Brasile vince il Mondiale del 1958, trionfando per la prima volta nella sua storia. Pelé rimane fuori nelle prime due gare del girone contro Austria e Inghilterra, poi esordisce contro l’URSS e da quel momento diventa il più grande protagonista di quella rassegna. Nei quarti decide la sfida col Galles, poi segna una tripletta in semifinale alla Francia e una doppietta nella finalissima che il Brasile vince contro i padroni di casa della Svezia per 5-2. Quattro anni dopo, Pelé è la grande stella del Brasile che vuole replicare il successo mondiale del 1958. Ci riuscirà, ma facendo a meno del suo fenomeno, che s’infortunia nella seconda gara con la Cecoslovacchia e rimane fuori fino alla fine del Mondiale, vinto poi in finale proprio contro la Cecoslovacchia. Il Mondiale del 1966 è una grande delusione per il Brasile, che esce ai gironi dietro a Portogallo e Ungheria, ma nel 1970 la Selecao torna a splendere, trionfando nella finale di Città del Messico con un rotondo 4-1 rifilato all’Italia, in cui Pelé partecipa con una rete. In totale, il brasiliano con la sua Nazionale ha fatto registrare 77 reti in 92 partite, vincendo come detto ben tre Mondiali. Dopo il ritiro, Pelé è stato premiato, nel 2013, con il Pallone d’onore ad honorem, per così dire, e nel 2020 è stato inserito nel Dream Team di sempre del Pallone d’Oro. Oggi la sua stella si è spenta, ma non smetterà mai di brillare perché rimarrà eterna nella storia del calcio.

Pelé causa morte tumore dove

Da tempo Pelé era malato: la causa della sua morte è dovuta alle conseguenze di un tumore al colon, per il quale era già stato operato nel settembre 2021, ma negli scorsi giorni le sue condizioni si erano nuovamente aggravate, e il suo corpo non rispondeva adeguatamente alla chemioterapia. 82 anni compiuti, Pelé è stato un simbolo assoluto del calcio, brasiliano e mondiale. In questi giorni, sapendo delle sue drammatiche situazioni di salute, molti tifosi più o meno illustri si erano stretti attorno al suo capezzale, e il Santos, suo storico club in Brasile, aveva aggiunto una corona al proprio logo in suo onore, dato il soprannome di O Rey. Negli ultimi giorni più volte era stato annunciato da numerose fake news il suo decesso ma prontamente attraverso note inviate alla stampa o post sui social i familiari e lo stesso Pelè avevano smentito. Anche durante i mondiali in Qatar, sono rimbalzate voci della possibile morte di Pelè smentite dallo stesso brasiliano che con un post su Instagram aveva commentato anche la vittoria dell’Argentina guidata da Messi. Solo pochi giorni fa infatti, Pelè scriveva “Che regalo è stato guardare questo spettacolo al futuro del nostro sport. Congratulazioni Argentina! Sicuramente Diego sta sorridendo ora” ricordando così Maradona, altro campione con il quale ha smesso diviso gli appassionati su chi fosse il calciatore più forte di tutti i tempi.