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È morto all’età di 58 anni l’ex calciatore Gianluca Vialli  causa di una brutta malattia: il racconto della sua carriera e la sua vita privata

Dopo una lunga battaglia è morto all’età di 58 anni Gianluca Vialli a causa di un tumore con alta mortalità. L’ex calciatore dell’Italia è nato a Cremona il 9 luglio del 1964, Vialli è unanimamente riconosciuto come uno dei migliori attaccanti dell’ultimo ventennio dello scorso secolo, nonché uno dei più grandi centravanti della storia della Nazionale italiana. La sua straordinaria carriera è partita proprio dalla Cremonese, con cui ha esordito in C1 e ha giocato tre stagioni in Serie B, fino a che nel 1984-1985 non è arrivata la grande chiamata della Sampdoria. Dopo i primi due anni complessi, Gianluca Vialli con la maglia blucerchiata ha trovato la consacrazione, al fianco di Roberto Mancini ha costituito per tanti anni una delle coppie d’attacco più forti mai viste nella storia del campionato di Serie A. Un’intesa che ha portato alla Sampdoria anche lo storico scudetto nella stagione 1990-1991, oltre alla vittoria di tre Coppa Italia, una Supercoppa italiana e una Coppa delle Coppe. Nella stagione 1991-1992 la Sampdoria di Vialli arriva anche in finale di Coppa dei Campioni, ma perde contro il Barcellona. Dopo questa sconfitta, Gianluca Vialli nell’estate 1992 lascia la Sampdoria e si trasferisce alla Juventus, dove in quattro anni vince un campionato, una Coppa Italia, una Supercoppa italiana, una Coppa Uefa e soprattutto la storica Coppa dei Campioni nel 1996, quando la Juventus ha superato all’Olimpico l’Ajax.

Se l’addio alla Sampdoria era stato dopo una sconfitto in finale di Coppa dei Campioni, quello alla Juventus è arrivato dopo la vittoria e Gianluca Vialli ha scelto di vivere un’esperienza fuori dai confini nazionali, passando al Chelsea. In tre stagioni in Inghilterra, l’ex attaccante vince due Coppe nazionali e una Coppa delle Coppe, prima di dire addio al Chelsea e al calcio in generale. Dopo dopo il ritiro, anzi già nell’ultimo anno e mezzo di attività, Vialli ha intrapreso la carriera da allenatore, prima condividendo anche il ruolo da calciatore nel Chelsea, poi sedendo in panchina e sedendo per un anno su quella del Watford, prima di dire addio anche a questa carriera. Ai tanti successi con le squadre di club, Vialli non è riuscito a unire quelli con la Nazionale, con cui il calciatore ha disputato 59 partite e segnato 16 gol, prendendo parte ai deludenti Mondiali del 1986 e del 1990. Dopo il ritiro, come detto, Gianluca Vialli ha inizialmente intrapreso la carriera da allenatore, che però è durata poco. L’ex attaccante non ha però lasciato il calcio, diventando un affermato opinionista sportivo, collaborando con la Nazionale italiana e prendendo parte a moltissimi progetti sia in ambito sportivo che sociale. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, Vialli ha anche ripreso gli studi, conseguendo il diploma da geometra. Per ciò che riguarda la sua vita privata, invece, Gianluca Vialli ha sposato nel 2003 Cathryn, una donna che ha incontrato quando era a Londra col Chelsea, e con cui ha avuto due figlie.

Gianluca Vialli: causa morte

La causa della morte di Gianluca Vialli è una malattia: il tumore al pancreas. La morte dell’ex calciatore di Sampdoria e Juventus è arrivata dopo una lunga battaglia con questo terribile male che andava avanti da diversi anni. Era il 2017 quando Vialli ha ricevuto la diagnosi di un cancro al pancreas, definito tra i più pericolosi e ostici al mondo, che in pochi giorni ha messo a dura prova la salute dell’ex attaccante, che di recente ha dovuto sospendere anche i suoi impegni con la Nazionale italiana, al fianco dell’amico di sempre e Ct degli Azzurri Roberto Mancini. A più riprese, infatti, il tumore è tornato a spaventare Gianluca Vialli, che negli ultimi giorni era stato ricoverato a Londra, città dove vive e dove in passato aveva già svolto dei cicli di chemioterapia. Gianluca Vialli è stato per molti un grande esempio di forza e coraggio: ha sempre parlato apertamente della malattia e di tutto ciò che ha passato, provando col suo esempio a dare forza alle tante persone che purtroppo si trovano a combattere con mali di questo tipo. Non è bastata la grande tenacia di Gianluca Vialli: alla fine, purtroppo, la malattia ha avuto la meglio e tutta Italia piange non solo uno dei più grandi calciatori della sua storia, ma un grande esempio di forza e determinazione.