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Della formazione storica dei Nomadi, due componenti sono venuti a mancare negli anni, a partire dallo storico fondatore del gruppo Augusto Daolio

Chi è morto de I Nomadi è stato un profondo lutto per il mondo della musica. Sono sicuramente uno dei gruppi che ha maggiormente segnato la musica italiana negli anni. La fondazione della band risale al 1963, ben 60 anni fa, con la formazione originale che comprendeva: Augusto Daolio come voce, Beppe Carletti alla tastiere, Leonardo Manfredini alla batteria, Franco Midili alle chitarre, Antonio Campari al basso e Gualberto Gelmini al sassofono. La formazione dei Nomadi, però, è cambiata a più riprese, quella storica è quella che figurava dal 1964 al 1969 e prevedeva, insieme a Daolio, Carletti e Midili, Gianni Coron al basso e Bila Copellini alla batteria. A questo periodo risalgono quelli che sono i pezzi più famosi della band, da Dio è morto a Ho difeso il mio amore, fino, ovviamente, all’iconica Io vagabondo. Diversi componenti della formazione storica dei Nomadi non ci sono più. A partire dal fondatore, Augusto Daolio, scomparso nel 1992 ad appena 45 anni. L’alto cofondatore dei Nomadi, invece, Beppe Carletti, è ancora in vita ed è ancora attivo nel panorama musicale. Tra gli altri componenti della formazione storica del gruppo di Io Vagabondo, Gianni Coron è morto nel 2015 all’età di 72 anni. Augusto Daolio e Gianni Coron, voce e basso del gruppo, sono i componenti della formazione storica dei Nomadi che sono morti, mentre la band continua ancora la sua straordinaria carriera musicale.

Chi era Augusto Daolio

Augusto Daolio è stato senza dubbio una delle figure più importanti dei Nomadi, capace di dare i natali a una delle band più longeve e amate della musica italiana. Nato a Novellara, Reggio Emilia, il 18 febbraio del 1947, Daolio aveva appena 16 anni quando insieme a Beppe Carletti ha fondato i Nomadi. Il gruppo, come abbiamo visto, ha vissuto nei primi anni di vita una fase di assestamento, arrivando poi a quella che è stata la formazione storica e i grandissimi successi della band. Augusto Daolio ha dato voce alle più famose canzoni dei Nomadi, imprimendo la sua impronta sul carattere del gruppo, che negli anni si fa più forte e marcatamente politico. Augusto Daolio è rimasto nei Nomadi fino alla fine dei suoi giorni, avvenuta nel 1992 dopo che il cantante ha dovuto lottare contro un drammatica cancro ai polmoni. Insieme ai Nomadi, Augusto Daolio ha firmato ben 19 album e poi è stato oggetto di moltissimi tributi post mortem. Oltre ad album e singoli che lo hanno omaggiato, dal 1993 è stato anche istituito il premio Tributo ad Augusto, patrocinato dalla compagnia di Daolio e dai Nomadi. Il premio viene insignito a un artista che si fosse distinto per gesti di solidarietà e negli anni, fino al 2017, il tributo ad Augusto è stato vinto da tantissimi artisti di spessore, da Elisa a Zucchero fino a Roberto Vecchioni e Biagio Antonacci. Augusto Daolio è stato un’artista davvero a tutto tondo, oltre che alla musica si è dedicato anche alla pittura e alla scultura in vita, arrivando anche ad allestire una mostra nel 1991 e ancora oggi i suoi quadri sono esposti soprattutto per iniziative che hanno lo scopo di aiutare la ricerca contro il cancro.