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La storia vera de Il patto dei lupi, la gigantesca bestia esisteva davvero: una vicenda di sangue tutta da scoprire nella Francia del Settecento

Il patto dei lupi è un film del 2001 ispirato a una storia vera che vanta un ricco cast, del quale fanno parte Vincent Cassel e Monica Bellucci, al tempo marito e moglie. La pellicola è ambientata nella seconda parte del Settecento, nelle fasi cruciali della Rivoluzione Francese.  Il marchese D’Apcher scrive la sua vita, ricordando il tempo in cui una bestia misteriosa di aggirava nella provincia di Gevaudan, uccidendo i locali ed entrando di diritto nel mito popolare. Al fine di porre fine al massacro, Re Luigi XV inviò sul posto Gregoire de Fronsac, cavaliere e naturalista, conoscitore delle belve e miglior soggetto per poter fermare l’animale famelico. Al suo fianco l’irochese Mani ed entrambi si ritrovano ben presto a fare una scoperta atroce. Una giovanissima testimone giura d’aver visto un uomo controllare la belva, che si è lasciata dietro una zanna in metallo.

Il Patto dei Lupi la bestia del Geuvadan

Per quanto possa sembrare assurdo, dopo aver letto la trama, esiste una storia vera de Il patto dei lupi, una vicenda tramandata di generazione in generazione che ha ispirato il film, seppur romanzando ulteriormente i fatti, già di per sé non attendibili al 100%. Il riferimento è alla Bestia del Gevaudan, che tra il 1764 e il 1767 terrorizzò questa piccola provincia francese, lasciandosi alle spalle così tante vittime da far ipotizzare potesse trattarsi di un piccolo branco e non di un solo animale. Ci troviamo nella Francia centro meridionale e il numero dei morti, stando alle fonti, è stato enorme, anche se la cifra varia a seconda dei racconti. Negli anni Ottanta del secolo scorso venne effettuata una stima, nonostante fossero trascorsi due secoli, evidenziando circa 210 attacchi in totale, con ben 113 vittime, delle quale circa 98 divorate quasi interamente. Una piccola porzione sarebbe rimasta illesa e 49 pare siano stati feriti e mutilati. Una storia che ha superato la prova del tempo, soprattutto grazie alle tante fonti ufficiali. Occorre considerare, infatti, come la Corona di Francia abbia impiegato al tempo molto denaro per dare la caccia alla Bestia del Gevaudan, inviando sul posto numerosi uomini. La paura dilaniava la gente del luogo, al punto da dare una descrizione decisamente varia della belva, tra chi la identificava come un leone e chi come una iena, anche se nella maggior parte dei casi si era propensi a parlare di una sorta di lupo gigantesco. Alla fine i disegni proposero un insieme delle belve, non facendo altro che accrescere la credenza che la Bestia del Gevaudan fosse soprannaturale, ma soprattutto immortale. Più volte venne dichiarata uccisa, per poi assistere a nuovi attacchi. Non vi è traccia dei personaggi del film Il patto dei lupi, essendo questa una narrazione totalmente romanzata, ma c’è un finale da raccontare, decisamente meno soprannaturale. Gli attacchi cessarono nel 1967, e per allora molte grandi belve furono uccise nell’area, compresa quella abbattuta da Jean Chastel, che la portò presso il castello di Besque, dove risiedeva il marchese d’Apcher. Qui un legale redasse un verbale e un chirurgo analizzò la carcassa. Impagliata, la belva rimase in esposizione nel castello per alcuni giorni, per poi viaggiare verso Parigi, così da essere mostrata al re.

Bestia del Gévaudan