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La vera storia d’amore tra Re Giorgio e Carlotta, i due personaggi delineati dallo spinoff di Bridgerton: un amore ricco e prolifico

Da qualche giorno ha visto la luce su Netflix l’attesissimo spinoff di Bridgerton incentrato sulla figura della regina Carlotta e per l’occasione è il momento di un bel ripasso di storia. La protagonista della storia e il suo amante, il giovane Giorgio, sono infatti ispirati ai veri Giorgio III e Carlotta, sovrani della Gran Bretagna nella seconda metà del 700. Nonostante la serie di Shonda Rhimes attinga moltissimo dalla fantasia, lasciando la realtà storica come una semplice ispirazione, i fan si sono sempre più interessati alla vera storia d’amore tra Giorgio e Carlotta. Com’era usanza dell’epoca, il matrimonio tra i due è stato combinato: per Giorgio di Hannover, re d’Inghilterra dal 1760, fu scelta come sposa Carlotta di Meclemburgo-Strelitz, la figlia più giovane del duca Carlo Ludovico Federico di Meclemburgo-Strelitz. Sorprende un po’ la scelta di questo matrimonio, perché la discendenza reale di Carlotta era in realtà molto remota, specialmente per una donna promessa in sposa a un sovrano così importante. Tuttavia, l’8 settembre del 1761 Giorgio III e Carlotta si sposarono col rito celebrato nella cappella reale di St. James’s Palace a Londra e poi entrambi furono incoronati il 22 settembre con la consueta cerimonia nell’abbazia di Westminster. Stando a quanto riportano i testi storici, re Giorgio inizialmente non era molto entusiasta del matrimonio con la sua dama, ma alla fine esce fuori un ritratto molto positivo di lui, che è stato un re molto amato e un marito fedele. Il matrimonio tra i due reali è stato estremamente prolifico, visto che la regina Carlotta ha dato alla luce ben 15 figli, di cui due sono poi divenuti re d’Inghilterra. La sovrana ha assistito sempre suo marito anche nei momenti più brutti della malattia, fino alla morte sopraggiunta nel 1818. Re Giorgio, invece, è venuto a mancare due anni dopo, nel 1820. Alle cronache, il loro amore è stato sicuramente uno dei più solidi e ricchi della storia reale inglese.

Re Giorgio e Carlotta reali

I due reali sono stati dei personaggi comprensibilmente molto importanti, visto che sono stati alla guida di quello che era il più potente paese dell’epoca, o comunque uno dei più importanti, per circa cinquanta anni. Re Giorgio era il primo figlio maschio del principe di Galles Federico di Hannover e fu nominato da Giorgio II, di cui era nipote, erede al trono. Così il regno di Giorgio III ha inizio nel 1760, alla morte di suo nonno, e come abbiamo visto un anno dopo è arrivato il matrimonio con la regina Carlotta II. Il regno di Giorgio III ha dovuto passare momenti molto importanti nella storia del Regno Unito e non solo, come lo scoppio delle rivoluzioni americana e francese, due momenti fondamentali per la storia dell’umanità, in cui la Gran Bretagna ha giocato un ruolo ovviamente fondamentale visti i rapporti coi due paesi. Il trono di re Giorgio è stato segnato anche da una grave malattia mentale, in seguito identificata come porfiria, ma al tempo considerata un semplice attacco di follia, che lo ha fortemente debilitato soprattutto a partire dagli anni Ottanta dell’Ottocento, quando il re ha dovuto piano piano iniziare a delegare il suo potere. La regina Carlotta è stata per tutta la sua vita al fianco di suo marito, diventando la seconda consorte col regno più lungo dopo il principe Filippo. La donna non si è limitata ad assistere il marito e a fare da madre. ma ha coadiuvato il re in molte attività specialmente legate alla politica estera, e si è prodigata per il suo popolo, con tante iniziative tra cui spicca la fondazione del Queen Charlotte’s Maternity Hospital, il primo ospedale per la maternità della storia del Regno Unito. Infine, uno dei grandi temi che circondano la regina Carlotta è legato al suo colore di pelle, visto che viene considerata da qualche teoria la prima regina nera della storia, ma sulle sue discendenze africane, riconducibili a una teoria di Valdes y Cocom molto in voga, non ci sono conferme certe.