Homo Sapiens, chi è morto: cosa fa oggi la band di Bella da morire, vincitori del Festival di Sanremo
Gli Homo Sapiens sono un famoso gruppo italiano, celebre soprattutto negli anni ’70, rimato nel cuore di una generazione. La loro è una storia ricca di alti e bassi, con il ritorno sul palco nel 1990, senza più fermarsi. Ancora oggi in attività, hanno dovuto far fronte a un doloroso lutto. In origine il loro nome era I Tarli, poi cambiato nel 1971 in Homo Sapiens, con alla chitarra uno dei suoi elementi più rappresentativi, Rodolfo Maltese, morto nel 2015. Scomparso a soli 68 anni, il famoso chitarrista, trombettista e compositore era originario di Orvieto e la sua carriera non è stata affatto legata unicamente agli Homo Sapiens. Nel 1973 ha infatti avuto la chance di passare dalla musica leggera al rock progressivo. Entrò infatti a far parte del Banco del Mutuo Soccorso, collaborando al tempo al terzo album, Io sono nato libero. Un vero animale da palco, spesso impegnato in differenti jam session. In pochi sanno, inoltre, che ha inciso la sigla dell’anime Tom Story, usando lo pseudonimo La banda di Tom. Nel 1992 ha poi fondato gli Indaco, sperimentando ampiamente tra rock, jazz e musica etnica. A ottobre 2015 Rodolfo Maltese è morto prematuramente. Si è spento al Policlinico Umberto I di Roma, dov’era ricoverato da un po’. Malato da tempo e costretto a lottare contro questo male per circa 6 anni. Sembrava essersi ripreso, almeno per un periodo, ma la gravità della sua condizione gli aveva posto una sorta di timer, scattato infine nel 2015.
Homo Sapiens oggi
Gli Homo Sapiens non sono affatto spariti dal mondo della musica, ma ovviamente la loro formazione è cambiata nel corso degli anni. Sono sei gli ex componenti, a partire dal compianto Rodolfo Maltese che, come detto, è morto nel 2015. Per dieci anni alle tastiere c’è stato Roby Pellegrini, precisamente dal 1971 al 1981. Per appena tre anni, invece, ’87-’90, alle tastiere c’era Pierpaolo Guerrini. Passando invece agli anni Duemila, fino al 2010 spazio al chitarrista Alessio Mosti, mentre l’anno dopo è andato via il batterista Alessandro Pieri. Appena due anni nella band, invece, per Simona Cerrai. Fino al 2002 ha però rappresentato la grande svolta del gruppo, fino ad allora, e in seguito, totalmente al maschile. Un cambio di passo con l’artista in qualità di vocalist e cantante.
Oggi la formazione degli Homo Sapiens vanta un solo grande veterano, Maurizio Nuti, voce e chitarra, che resiste dal 1972. Al suo fianco, come voce e basso, spazio a Marzio Mazzanti. Nel 1990, quando la band è tornata a suonare, c’è stata l’aggiunta di Stefano Vincenti, mentre gli altri tre artisti sono stati coinvolti negli anni Duemila. Parliamo del percussionista Claudio Lumetta, del tastierista Maurizio Novu e del batterista Ivano Petti. Per una band storica, dalle sonorità non proprio al passo con i tempi, non è di certo facile restare in pista e continuare a lavorare sul palco. Nel 2005 avevano visto la strada giusta per rilanciarsi. Tutto sembrava ormai pronto per rivederli sul palco del Festival di Sanremo, vinto nel 1977 con Bella da morire, il loro successo più grande. Di colpo, quasi all’ultimo minuto, venne però annunciata la loro esclusione. Da allora hanno continuato a suonare, prendendo inoltre parte ad alcuni programmi televisivi. Nel 2009 è stato il caso di Ciak e canta, dove hanno proposto un videoclip inedito della loro Bella da morire. Nel 2012 spazio al singolo Incancellabile, a dimostrazione di come non si viva di ricordi. Gli Homo Sapiens continuano a produrre nuova musica, pur restando ovviamente legati ai grandi successi. Nel 2017, ricordando i 40 anni dal trionfo sul palco dell’Ariston, hanno infatti pubblicato un disco best of, mentre nel 2018 è stata pubblicata una nuova versione di Bella da morire, più in linea con i tempi. Ad oggi il loro ultimo singolo è del 2020, dal titolo Bella come sei.