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Lelio Luttazzi è morto a 87 anni a causa di una neuropatia periferica: ha voluto disperdere le sue ceneri. La carriera e l’ingiusto arresto

Lelio Luttazzi, nato a Trieste nel 1923, è noto per la sua grande carriera da pianista ma in televisione è stato celebrato anche come cantante, conduttore e regista. La sua storia d’infanzia parte in una maniera molto triste, a 3 anni è già orfano di padre che si è spento a causa di una tubercolosi. Con la mamma, maestra elementare, si trasferisce a Prosecco, i suoi problemi familiari saranno oggetto nel corso della sua lunga carriera di interviste in cui ha affermato che questa sua infanzia particolare vissuta tra gli sloveni e con la morte del padre hanno influenzato la sua vita. Le prime lezioni di canto arrivano da bambino dal parroco del paese che gli insegna anche come suonare il pianoforte. Si diploma alla scuola media e poi trasferitosi a Trieste si iscrive al liceo dove diventa amico del nipote di Italo Svevo. Anche questa fase della sua vita è piena di alti e bassi, in primis per il rapporto burrascoso con sua mamma fascista, mentre lui è un antifascista. Lascia presto l’Università di Trieste, di Giurisprudenza, per iniziare la sua vita da artista. Collabora con una radio locale prima suonando a pianoforte per altri artisti e poi componendo canzoni, inoltre lavora anche con il Teatro Politeama dove cura diversi concerti e viene notato da un famoso impresario dell’epoca Ernesto Bonino che essendo anche un cantante gli chiede di fargli da musicista e paroliere. Nasce così Il Giovanotto Matto che diventa un vero tormentone durante la Seconda Guerra Mondiale e che gli frutta anche un buon guadagno dalla SIAE. Lelio Luttazzi diventa così musicista professionista e terminato il conflitto va a vivere a Milano lavorando con Teddy Reno a cui scrive diverse canzoni. È un anno di svolta il 1948 per Luttazzi perché si sposa con la sua prima moglie Magda Prendini da cui ha la sua prima figlia, Donatella, oggi cantante.

Lelio Luttazzi arresto e causa morte

Venti anni dopo otterrà dalla Sacra Rota l’annullamento del suo primo matrimonio. La sua carriera televisiva sboccia come direttore dell’orchestra RAI prima a Torino e poi a Roma, mentre compone la musica di brani diventati iconici come Una zebra a pois di Mina per poi diventare spalla al pianoforte di Raffaella Carrà. La sua collaborazione più famosa è Hit Parade ma negli anni 70 è vittima di un errore giudiziario che gli ha segnato purtroppo la carriera. Viene prosciolto senza nemmeno rinvio a giudizio per spaccio, venne arrestato insieme a Walter Chiari. Nel 1979 Lelio Luttazzi si sposa con la sua seconda moglie Rossana Moretti, giornalista di origini romane. Riscoperto anche grazie a Fiorello, nei primi anni 2000 ritornò in Rai grazie a Viva Radio 2 e calcò il palco di Sanremo 2009 accanto ad Arisa. La causa della morte di Lelio Luttazzi sono le conseguenze di una neuropatia periferica. Il pianista si è spento l’8 luglio 2010 all’età di 87 anni nella sua abitazione della sua città natale Trieste, dove si era trasferito a fine carriera. La malattia di cui è morto il conduttore di Hit Parade è in parole povere il sistema nervoso del cervello che non funziona bene causando diverse problematiche all’intero organismo. Lelio Luttazzi non ha una tomba come per sua decisione e non è stato quindi seppellito, le ceneri sono state disperse nel golfo di Trieste a bordo della sua barca.