Il diritto di contare: la protagonista Katherine Johnson oggi, che fine ha fatto dopo la missione Apollo 11 e la sua vita privata oltre il film
La protagonista del film Il diritto di contare è Katherine Johnson che è stata una matematica, informatica, fisica e scienziata spaziale. Una donna dall’enorme genio, in grado di contribuire all’abbattimento delle barriere razziste. Il suo talento per la matematica fu evidente fin da giovanissima. Il padre decise di trasferire la propria famiglia proprio per consentirle di studiare, dal momento che nella contea in cui vivevano il percorso scolastico non era garantito alle persone nere. Giunta all’Università, evidenziò il proprio genio, al punto che il suo professore aggiunse nuovi corsi apposta per lei. Laureatasi, si è trasferita in Virginia per insegnare in una scuola pubblica per afroamericani. Il percorso alla NASA della vera protagonista è stato analizzato in maniera approfondita nel film Il diritto di contare, contribuendo all’allunaggio in maniera attiva. Nel 1970 lavorò anche alla missione Apollo 13, aiutando lo sfortunato equipaggio a tornare vivo e vegeto sulla Terra. Si è poi ritirata nel 1986.
Katherine Johnson nella realtà si è sposata nel 1939 con James Francis Goble, con il quale ebbe tre figlie: Costanza, Joylette e Katherine. La matematica è rimasta vedova nel 1956, con il marito morto per un tumore al cervello. Tre anni dopo la figura a cui è ispirato il film il Diritto di Contare si è risposata con il tenente colonnello James A. Johnson, al fianco del quale è rimasta per 60 anni. L’uomo è morto nel 2019, all’età di 93 anni, mentre Katherine Johnson si è spenta nel 2020, a ben 101 anni a causa della vecchiaia. Dopo il suo decesso, l’amministratore della NASA, Bridenstine, la descrisse come una grande eroina americana, le cui azioni non saranno mai dimenticate.
Il diritto di contare ambientazione storica
Il diritto di contare è un film del 2016 dall’enorme impatto perché è tratto da una stiria vera in una particolare ambientazione storica. Una pellicola che racconta un pezzo del sogno americano che merita d’essere conosciuta, affrontando i temi del razzismo e della segregazione razziale. La realtà de Il diritto di contare ha anche ispirato il libro di Margot Lee Shetterly, incentrato sull’importante figura storica di Katherine Johnson, scienziata afroamericana che ha preso parte in maniera attiva alla missione Apollo 11 della NASA, e non solo. Al fianco della celebre matematica, altre due donne di grande spessore, l’aspirante ingegnere aerospaziale Mary Jackson e la matematica Dorothy Vaughan.
Katherine Johnson ha segnato la storia, lavorando per la NASA fin dal 1961, ottenendo nell’America razzista un ruolo destinato a un uomo bianco. In quanto donna e afroamericana, ha aiutato enormemente a tracciare una strada verso il cambiamento. Lei è stata la prima donna nera a infrangere le segregazioni razziali nel mondo della ricerca in Virginia, in campo matematico. Assunta come “calcolatrice” presso la NASA, arrivò a ottenere il ruolo di supervisionatrice delle macchine IMB. Fu il suo giudizio a stabilire l’affidabilità delle macchine sotto il controllo umano. Un passo chiave per l’affermazione dei computer in quell’ambito. Grazie al contributo decisivo di Katherine Johnson, l’astronauta John Glenn divenne nel 1962 il primo americano a orbitare intorno alla Terra. Volle proprio lei alla gestione del viaggio, pena la rinuncia. Proprio Katherine riuscì a farlo tornare sulla Terra sano e salvo. Un evento che le aprì le porte in molte stanze di prestigio nella NASA, che infine riconobbe le sue capacità, affidandole il calcolo della traiettoria dell’Apollo 11, quello che condusse l’uomo sulla Luna nel 1969.
Facendo un confronto tra Il diritto di contare e la storia vera, occorre precisare come Al Harrison, il personaggio di Kevin Costner, non esiste. Lui è infatti ispirato a tre persone differenti. Negli uffici della NASA c’erano realmente le scritte “Colored computers”. Le donne afroamericane impiegate erano di fatto sfruttare come computer umani, per così dire. Katherine Johnson lavorava effettivamente in un ufficio separato, ma non è stata realmente scambiata per la donna delle pulizie al suo primo ingresso. Di grande impatto è la storia del bagno, che non è mai avvenuta in quella maniera plateale. Qualcosa di simile ha riguardato la Jackson, mentre dal libro si evince come la Johnson abbia usato per anni il bagno dei bianchi, senza alcun problema. Quando poi glielo fecero notare, lei ignorò il tutto senza troppi problemi. L’ambientazione storica de Il Diritto di Contare invece è affine alla realtá descritta.