Cosa fanno oggi i figli di Tommaso Buscetta boss di Cosa Nostra diventare un collaboratore di giustizia. La sua vita privata e sentimentale
È stato uno dei primi pentiti di mafia della storia, quando intorno alla metà degli anni Ottanta decise di collaborare con il magistrato Giovanni Falcone: Tommaso Buscetta è divenuto così uno dei boss più noti della storia di Cosa Nostra, e il più importante collaboratore di giustizia in questo ambito, rendendo pubblici molti dettagli e segreti della potente organizzazione criminale siciliana. La sua figura divenne così celebre da ispirare, in maniera più o meno diretta, molti film, a partire da Il pentito di Pasquale Squitieri (1985) e Il traditore di Marco Bellocchio (2019), in cui è stato interpretato da Perfrancesco Favino.
Conosciuto come ‘il boss dei due mondi’, per via del fatto che trascorse gran parte della sua vita in Sudamerica, Tommaso Buscetta era nato a Palermo il 13 luglio 1928 ed è morto a Miami il 2 aprile 2000, all’età di 71 anni, a causa di un cancro. Quando aveva solo 16 anni, sposò Melchiorra Cavallaro, dalla quale ebbe quattro figli: Felicia, nata nel 1946; Benedetto, nato nel 1948; Antonio, nato nel 1950; e infine Domenico. I figli di Tommaso Buscetta crebbero tra l’Argentina e il Brasile, dopo il padre all’epoca gestiva una fabbrica di specchi.
Nel corso degli anni Sessanta, Buscetta si trasferì poi in Nord America, prima in Canada e poi negli Stati Uniti, dove gestì delle pizzerie per conto della famiglia Gambino, Durante la sua permanenza in America, ebbe una relazione con la la soubrette Vera Girotti, già compagna in passato del batterista Gegé Di Giacomo, che sposò a New York nel 1966 e dalla quale ebbe le figlie Alessandra e Lisa. Nel 1978, Tommaso Buscetta ha poi sposato la sua terza moglie, Cristina De Almeida Guimaraes, figlia di un uomo d’affare brasiliano, da cui ha avuto altri due figli: Tommaso e Stefano. Ovviamente, non sono disponibili informazioni su cosa facciano oggi i figli di Tommaso Buscetta, a causa del ruolo avuto dal padre nelle inchieste contro la mafia: la famiglia gode della protezione dello stato, e non si sa dove vivano né cosa facciano attualmente i suoi componenti.
Tommaso Buscetta chi ha strangolato i figli
Solo di due dei figli di Tommaso Buscetta è purtroppo noto il destino. Si tratta di Antonio e Benedetto, che vennero rapiti a Palermo l’11 settembre 1982 su ordine di Totò Riina, durante la seconda guerra di mafia, che vide la fazione di Buscetta opposta all’emergente clan dei Corleonesi. I due, che all’epoca avevano circa 30 anni, furono torturati da Pippo Calò, Salvatore Cancemi e da altri uomini di fiducia di Riina, per far loro confessare dove si nascondeva il padre. Fu anche a causa del massacro della sua famiglia (in tutto, 14 parenti di Tommaso Buscetta furono uccisi su ordine di Riina), che il boss decise di diventare un collaboratore di giustizia. Nel 1993, durante il processo, Salvatore Cancemi, divenuto pentito a sua volta, rivelò a Buscetta che era stato lui, assieme a Pippo Calò, a strangolare i suoi figli Antonio e Benedetto nel 1992.