Milan Kundera è morto a Parigi all’età di 94 anni: la causa della morte dello scrittore del best seller L’insostenibile leggerezza dell’essere
Milan Kundera è morto martedì a Parigi all’età di 94 anni. Una portavoce di Gallimard, la casa editrice dello scrittore, ha diffuso la notizia. Famoso per il romanzo L’insostenibile leggerezza dell’essere era laureato all’Accademia di Belle Arti di Praga e subito dopo il titolo ottenuto nel 1952 e diventato insegnante di letteratura mondiale. Prima di completare i suoi studi universitari Milan Kundera venne espulso per la prima volta dal partito comunista che aveva aveva sostenuto dall’età di 18 anni e dovuta, secondo lo stesso scrittore, per un’osservazione banale. L’episodio avvenne nel 1950 e ispirò la trama centrale di “The Joke”. Venne reintegrato nel partito nel 1956 ma espulso di nuovo, nel 1970, per aver sostenuto la riforma. Questa volta per sempre, cancellandolo di fatto come persona. È stato cacciato dal suo lavoro e, come ha più volte raccontato, “Nessuno aveva il diritto di offrirmene un altro”. Negli anni successivi lo scrittore de L’insostenibile leggerezza dell’essere ha fatto di lavoro il musicista jazz (suonava il piano) e spesso si occupava di lavori giornalieri scrivendo testi per amici usando i loro nomi o pseudonimi. Tra i tanti impieghi anche quello di scrittore di astrologia. Il suo ultimo romanzo è The Festival of Insignificance pubblicato nel 2015 ma l’accoglienza è stata tiepida, completamente diversa rispetta al suo romanzo più popolare, “L’insostenibile leggerezza dell’essere”. Un successo immediato quando fu pubblicato nel 1984, fu ristampato nel corso degli anni in almeno due dozzine di lingue. La causa della morte di Milan Kundera è una lunga malattia che la casa editrice però non ha voluto rivelare.
Milan Kundera e L’insostenibile leggerezza dell’essere
Sebbene scritti in lingua ceca, sia “Il libro del riso e dell’oblio” che “L’insostenibile leggerezza dell’essere” sono stati composti in Francia, dove Kundera si è trasferito nel 1975 dopo aver rinunciato alla speranza di libertà politica e creativa a casa. La sua decisione di emigrare non è stata apprezzata dal popolo ceco e infatti a distanza di oltre 20 anni dalla pubblicazione, i suoi romanzi divennero legali nel suo Paese ma non ottenerò un grande successo. Secondo una stima sono state vendute solo 10.000 copie di “L’insostenibile leggerezza dell’essere” in Repubblica Ceca. Molti cechi lo vedevano come qualcuno che aveva abbandonato i suoi compatrioti e aveva preso la via più facile. E tendevano a credere alle accuse di una rivista ceca nel 2008 secondo cui era stato un informatore ai tempi in cui era studente e aveva tradito una spia occidentale. L’agente, Miroslav Dvoracek, ha scontato 14 anni di carcere. Kundera ha negato di averlo denunciato.
Il romanzo L’insostenibile leggerezza dell’essere ha attirato un’attenzione ancora più ampia quando è stato adattato in un film del 1988 con Daniel Day Lewis nei panni di uno dei suoi personaggi centrali, Tomas, un chirurgo ceco che critica la leadership comunista ed è di conseguenza costretto a lavare i vetri per vivere. Il celebre romanzo di Milan Kundera si apre con i carri armati sovietici che attraversano Praga, la capitale ceca che fu la casa dell’autore fino al suo trasferimento in Francia nel 1975. Intrecciando i temi dell’amore e dell’esilio, della politica e della sfera profondamente personale, ha ottenuto il plauso della critica, guadagnandosi un ampio pubblico di lettori occidentali che hanno accolto sia la sua sovversione antisovietica sia l’erotismo presente in molte delle sue opere. Dire che il suo rapporto con la terra natale era complesso sarebbe un eufemismo e Milan Kundera tornò in Repubblica Ceca raramente e in incognito, anche dopo la caduta della cortina di ferro. Le sue ultime opere, scritte in francese, non sono mai state tradotte in ceco.