Il film Judas and the Black Messiah racconta di come l’FBI persuase un informatore a tradire il 21enne Black Panther Fred Hampton: la vera storia e i personaggi nella realtà
Judas and the Black Messiah, film ambientato negli anni ’60, racconta la storia di William O’Neal, un informatore dell’FBI che si infiltrò nell’organizzazione politica delle Pantere Nere di Chicago, fornendo al governo informazioni sul “Black Messiah” Fred Hampton. Lakeith Stanfield è l’attore che interpreta il protagonista William O’Neal, mentre Daniel Kaluuya ritrae il carismatico leader dei diritti civili. Alla fine l’informatore entrerà abbastanza nel partito da diventare il capo della sicurezza delle Pantere Nere di Chicago, ottenendo così l’accesso sufficiente per organizzare l’omicidio di Hampton. Quanto viene raccontato nel film Judas and the Black Messiah è una storia vera così come sono esistiti nella realtà i due protagonisti della vicenda.
La pellicola si prende molte licenze creative nel raccontare la storia di William O’Neal, dandogli una serie di conflitti morali ed etici. L’obiettivo dichiarato degli sceneggiatori e del regista era quello di umanizzarlo, in modo che gli spettatori potessero guardare il film chiedendosi se c’era in loro qualcosa di simile. Judas and the Black Messiah ha omesso i suoi peggiori reati, come la tortura di una Pantera Nera accusata di essere un informatore, perché il film avrebbe avuto successo solo se gli spettatori si fossero immedesimati in lui.
Il vero William O’Neal è cresciuto a Chicago e ha iniziato a rubare auto da adolescente. Dopo aver preso diversi veicoli ed essere stato arrestato dall’agente dell’FBI Roy Mitchell, O’Neal accettò un patteggiamento per infiltrarsi nelle Pantere Nere al fine di far cadere le accuse di furto. Secondo il Chicago Tribune, O’Neal era un ragazzo del West Side dalla parlantina veloce e connivente che pensava di conoscere tutte le possibilità. A differenza di quello che si potrebbe pensare di un informatore che è una persona tranquilla che sembra ascoltare, O’Neal era sempre in giro a sproloquiare. Nel 1990, all’età di 40 anni, O’Neal fu investito da un’auto sulla Interstate 290, dopo essersi immesso nel traffico. Anche se la sua morte è stata ufficialmente dichiarata un suicidio, secondo il Chicago Tribune, la moglie ha sempre pensato che si trattasse di un incidente.
Judas and the Black Messiah storia vera: Fred Hampton nella realtà
Il regista di Judas and the Black Messiah si è preso meno libertà artistiche con il personaggio di Fred Hampton che rispecchia maggiormente la sua storia vera. Fin da bambino ha mostrato interesse per l’attivismo. A 10 anni ha iniziato a preparare la colazione per gli altri bambini del quartiere, organizzandoli. Anche la sua famiglia era legata al movimento nazionale per i diritti civili. Sua madre fece da babysitter a Emmett Till, giovane di Chicago che fu brutalmente assassinato dai suprematisti bianchi in Mississippi. Hampton era più interessato all’approccio di “autodifesa” di Malcolm X che alla disobbedienza civile di Martin Luther King, Jr. Da studente liceale, reclutò oltre 500 adolescenti per la sezione giovanile dell’Associazione nazionale per la promozione delle persone di colore. Secondo molti era come un rapper moderno, parlava velocemente e riusciva a farlo a pubblici diversi. Riusciva a parlare alle madri del welfare, ai ragazzi delle gang, agli studenti di legge, agli intellettuali, ai giovani universitari. Riusciva a riunire le persone.
Oggi è una figura poco conosciuta del movimento per i diritti civili, anche se rapper come Kendrick Lamar e Jay-Z hanno inserito il suo nome nei testi delle loro canzoni. È noto per aver unito le Pantere Nere, i Giovani Signori (un gruppo latino) e i Giovani Patrioti (bianchi della classe operaia) in quella che è nota come Coalizione Arcobaleno. Durante il suo mandato come presidente del partito delle Pantere Nere di Chicago, Hampton arrivava al quartier generale alle 6:30 del mattino, preparava la colazione, serviva i bambini, parlava con i loro genitori. Morì a 21 anni in un raid della polizia il 4 dicembre 1969. Documenti appena rilasciati mostrano che il capo dell’FBI J Edgar Hoover aveva promesso dei bonus a O’Neal e al suo supervisore Roy Mitchell nei giorni precedenti l’omicidio. La notte dell’assassinio fu drogato, probabilmente proprio dallo stesso informatore protagonista di Judas and the Black Messiah