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Viva Rai 2 inizia tra le polemiche: uno dei bodyguard di Fiorello è stato ripreso mentre indossava una croce celtica. Cosa significa questo simbolo?

Rosario Fiorello sa sempre come far parlare di sé e creare programmi di successo, anche se questa volta avrebbe probabilmente evitato volentieri le discussioni nate attorno al suo ritorno in tv. Lo showman siciliano infatti da poco rientrato in Rai con il suo nuovo programma, ovvero la nuova edizione di Viva Rai 2, lo show mattutino della seconda rete nazionale, atteso con grande interesse da parte del pubblico. I programma ha debuttato ieri mattina, il 6 novembre 2023, ottenendo un ottimo risultato negli ascolti, ma se ne sta parlando anche per un caso controverso avvenuto proprio a margine della prima puntata del programma, che ha causato molte polemiche sui social e non solo. Dopo aver terminato il suo show, Fiorello è infatti uscito dagli studi Rai, andando incontro al pubblico venuto ad assistere all’esterno per firmare vari autografi e scattare dei selfie con i suoi fan. Ovviamente, come avviene sempre per ragioni di sicurezza, il popolare conduttore è stato accompagnato e seguito dalle sue guardie del corpo, che sono rimaste vicino a lui per qualsiasi evenienza. Una di esse, però, indossava una croce celtica, ed è stata non solo notata da alcuni presenti, ma anche immortalata in alcuni scatti e video realizzati dai fan. Tutto questo non è avvenuto durante la diretta, ma le immagini sono comunque circolate online, facendo scoppiare la polemica per il simbolo portato dal bodyguard.

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Viva Rai 2 la croce celtica perché indigna

La croce celtica è, come si può intuire dal nome, una croce originaria dell’Irlanda, ed è un simbolo storicamente legato al cristianesimo irlandese (o celtico, appunto), ma nel corso della seconda metà del Novecento ha assunto tutt’altro significato, diffondendosi particolarmente tra i sostenitori delle ideologie di estrema destra. Originariamente era appunto un simbolo religioso che mescolava la croce cristiana al sole, in un collegamento tra il mondo terreno e il mondo celeste. Sebbene abbia una lunga storia, la sua diffusione massiccia in Irlanda è piuttosto recente, dato che solo nel corso dell’Ottocento iniziò a essere largamente utilizzata, soprattutto sopra alle tombe, come simbolo dell’identità celtica e irlandese in un’epoca in cui andava affermandosi l’ideale nazionalistico sull’isola. Al di fuori del contesto anglosassone e nel corso del Novecento, la croce celtica ha assunto un significato del tutto nuovo, legato alla sfera politica dell’estrema destra. Questo mutamento del significato della croce celtica è avvenuto probabilmente nella Francia degli anni Trenta, quando questo simbolo iniziò a essere utilizzato dal Partito Popolare Francese di Jacques Doriot, un movimento fascista che, durante l’occupazione tedesca nella Seconda Guerra Mondiale, fu uno stretto collaboratore dei nazisti. A quei tempi, anche un corpo di volontari francesi delle SS decise di adottare la croce celtica come proprio simbolo identificativo. Ma nello stesso periodo anche in altri paesi europei iniziò a essere utilizzata da fiancheggiatori dei nazisti, come ad esempio in Norvegia. La definitiva affermazione della croce celtica come icona dell’estrema destra, però, si verifica solo nel dopoguerra in seno al movimento neofascista europeo. Ciò si deve in particolar modo alla nascita del movimento Jeune Europe, un gruppo politico europeista e internazionalista che voleva raggruppare al suo interno vari gruppi neofascisti del Vecchio Continente: la sua fondazione avvenne nel 1962 in Belgio ad opera di Jean Thiriart, ed estese la sua influenza in particolare sulla Francia, la Spagna e l’Italia. La Jeune Europe intendeva rinnovare la simbologia e l’ideologia fasciste, adattandole alla sensibilità dei conservatori dell’epoca e alla nuova situazione politica globale, in particolare avvicinandosi molto al fondamentalismo cristiano. È probabilmente per questo motivo che la croce celtica entrò nell’iconografia neofascista, diventando molto popolare anche tra i neonazisti, i naziskin e anche negli Stati Uniti presso il Ku Klux Klan.

Tornando al caso di Viva Rai 2, la Rai è intervenuta ammonendo la società che gestisce l’appalto della sicurezza, cioè l’Amt Dual Service, e ha assicurato che simili episodi non si dovranno più ripetere in futuro. Al momento, comunque, non sono note contromisure o altri provvedimenti adottati per ottemperare a questa promessa, anche se è probabile che semplicemente verrà fatto in modo che certi simboli non vengano più resi visibili dagli addetti alla sicurezza. Già nel settembre 2016, l’ex calciatore e opinionista sportivo Paolo Di Canio era stato sospeso per quattro mesi da Sky Sport perché durante un programma aveva mostrato un tatuaggio di una croce celtica: quando fu riammesso, l’emittente si assicurò che in futuro quel tatuaggio restasse coperto dagli indumenti e non fosse dunque visibile in tv.