Che fine hanno fatto gli assassini del Massacro del Circeo a cui è ispirata la fiction di Rai 1. Angelo Izzo, Gianni Guido e Andrea Ghira oggi
Al centro della fiction di Rai 1 Circeo ci sono i tragici fatti del massacro avvenuto alla fine di settembre del 1975 a San Felice Circeo, un piccolo comune vicino a Latina, nel Lazio. Due ragazze di 17 e 19 anni, Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, vennero convinte da due ragazzi che avevano conosciuto pochi giorni prima, Angelo Izzo e Gianni Guido, a seguirli a una villa in zona Circeo per incontrare un terzo amico, Andrea Ghira, per poi recarsi tutti assieme a una festa. Nel momento in cui le ragazze rifiutarono categoricamente le avances sessuali dei tre, questi le minacciarono con una pistola e le sequestrarono nella villa per un giorno e una notte. Durante questo periodo le drogarono, le picchiarono selvaggiamente e le stuprarono. Rosaria Lopez venne annegata in una vasca da bagno, mentre Donatella Colasanti riuscì a fingersi morta: i tre aguzzini la caricarono nel bagagliaio di una Fiat 127 bianca assieme al cadavere dell’amica, e abbandonarono l’auto in viale Pola a Roma. Lì, facendo rumore, Donatella Colasanti riuscì ad attirare l’attenzione di un metronotte, che avvisò i Carabinieri, i quali intervennero infine a liberarla. I tre assassini del Circeo erano tutti ragazzi di buona famiglia che vivevano nella Capitale. Giovanni Guido, detto Gianni, era il più giovane del gruppo: aveva 19 anni ed era uno studente di architettura, residente coi genitori in via Capodistria, nel quartiere romano Trieste. Angelo Izzo, 20 anni, era il primo dei quattro figli di un agiato costruttore edile, viveva nello stesso quartiere di Guido ed erano un appassionato di sport, principalmente rugby e arti marziali. Era inoltre un estremista di destra fin dall’età di 13 anni, quando era entrato nel movimento Giovane Italia, legato al partito MSI, dove conobbe Andrea Ghira, più grande di lui di due anni e figlio di Aldo Ghira, noto imprenditore edile romano ed ex nazionale italiano di pallanuoto. Izzo e Ghira erano stati espulsi da Giovane Italia perché accusati di usare la sede dell’associazione per nascondere ciclomotori rubati. I due presto iniziarono a commettere vari reati e ad avvicinarsi sempre più ad ambienti neonazisti, prendendo parte a piccoli attentati (contro una sede del Partito Socialista e contro una scuola) e a varie rapine.
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Circeo Rai 1 colpevoli sono stati condannati?
Izzo e Guido furono arrestati subito dopo il ritrovamento di Donatella Colasanti, e nel 1976 vennero condannati in primo grado all’ergastolo. La pena per Guido venne poi ridotta in appello, nel 1980, a 30 anni, dopo la dichiarazione di pentimento. Nel 1981, Guido riuscì a evadere e a fuggire a Buenos Aires, dove venne arrestato due anni dopo, ma prima dell’estradizione riuscì nuovamente a scappare e a rifugiarsi in Libano. Arrestato di nuovo nel 1994 a Panama, dove faceva il commerciante di automobili, venne rimandanto in Italia. Dal 2009 ha finito di scontare la sua pena ed è tornato in libertà. Angelo Izzo, invece, riuscì a evadere solo nel 1993, espatriando in Francia, dove però venne ricatturato dopo pochi mesi e rimandato in Italia. Nonostante questo, nel dicembre del 2004 ottenne il regime di semilibertà, e usufruendo di un’uscita dal carcere il 28 aprile 2005 uccise uccise Maria Carmela Linciano e Valentina Maiorano, moglie e figlia del pentito della Sacra Corona Unita Giovanni Maiorano. Per questo crimine venne nuovamente condannato all’ergastolo. Andrea Ghira non è mai stato arrestato, ed è morto sotto il 2 settembre 1994 a Melilla, in Spagna, dove si era rifugiato sotto falso nome e si era arruolato nella Legione Straniera spagnola. Come detto poco sopra, Andrea Ghira è morto nel 1994 a Melilla sotto falsa identità. Solo nel 2005 il suo corpo è stato identificato e riconosciuto tramite un test del DNA: era morto a 42 anni d’età di overdose, e il suo corpo è sepolto a Melilla, territorio spagnolo in Nordafrica. Angelo Izzo sta ancora scontando la condanna all’ergastolo nel carcere di Viterbo, nel Lazio, dove la seconda condanna ricevuta per l’omicidio Maiorano. Gianni Guido è tornato in libertà nel 2009, dopo aver scontato la condanna a 30 anni per il massacro del Circeo, ma non è noto dove viva né cosa faccia oggi.