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Chiara Ferragni, 37 anni, dopo il terremoto dovuto allo scandalo relativo al “caso Balocco”, con l’imprenditrice indagata per truffa aggravata nel caso del pandoro della nota marca dolciaria, sta riassestando la sua vita ed anche le sue società. Il divorzio da Fedez, 34 anni, è stato un altro ed ulteriore colpo per la bellissima influencer che ora sta provando a riparare ai danni. E così salutato Fabio Maria Damato, conla gestione finita nelle mani della madre, la Ferragni ha assunto un nuovo manager. Si tratta di Lorenzo Castelli, 33 anni, con cui già in passato c’erano stati contatti. Tra i progetti di una società fondata da Castelli, la Alchimia Investments, c’era anche la Chiara Ferragni Collection. Nato nel 1991, Castelli nella categoria Venture Capital è stato selezionato tra gli Under 30 più promettenti da Forbes Italia. Laureato all’Università Roma tre in Economia del lavoro, alla Luiss Business School ha poi seguito un master in Project Management. Terminati gli staudi vola Oltreoceano, a New York, dove diventa assistente personale del vicepresidente di Ralph Lauren, John Vizzone. Dalla metropoli bagnata dall’Hudson si trasferisce a Miami ma in Florida non ottiene successo provando ad aprire una catena con prodotti alimentari nostrani. Castelli, tornato in Italia, è stato uno dei fondatori di una società di investimenti, la Alchimia Investments. Tra i suoi successi Virgin Hyperloop One, treno con la tecnologia hyperloop che ha svolto il primo test con passeggeri a bordo. Si tratta di trasporto ad alta velocità in tubi a bassa pressione.

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Chiara Ferragni l’addio a Damato e due nuovi consulenti

Non solo Lorenzo Castelli, però. Dopo l’addio a Damato la Ferragni ha inserito nel suo staff anche Marina Di Guardo, 62 anni, madre dell’influencer, ed un consulente di moda, Alessandro Marina. L’addio di Fabio Damato è avvenuto dopo le tensioni di Chiara Ferragni con i soci e le ipotesi di conti in rosso della società dell’imprenditrice. E così l’allontanamento del manager che, tramite social, ha respinto questa ipotesi sostenendo di essersi dimesso lui. Damato era uno dei collaboratori più stretti della Ferragni tanto da aver ricoperto, negli anni, la carica di general Manager di Chiara Ferragni Collection e The Blond Salad. L’addio a Damato sarebbe arrivato dopo le pressioni da parte di Alchimia, il socio di maggioranza che ha voluto fare piazza pulita sulla gestione precedente, considerata peraltro tutt’altro che perfetta. Il caso Balocco ha solo aperto quella che può essere definita una sorta di crisi ma a preoccupare maggiormente Alchimia sono i conti di Fenice, l’azienda che nel 2022 sviluppava un giro d’affari da 15,6 milioni di euro con 3,4 di profilli che al giorno d’oggi rischia il rosso, con tanto di aumento di capitale a cui sarebbero costretti i soci.