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Come negli USA anche in Italia alcuni attori e cantanti si schierano a favore o contro determinate Leggi. Vasco Rossi si è espresso, ad esempio, sul Nuovo Codice della Strada, qualche giorno prima alcuni attori hanno protestato contro il nuovo decreto sulla sicurezza. In prima fila, alla manifestazione che ha attraversato le strade di Roma, alcune delle voci più autorevoli del settore: Elio Germano, Valerio Mastandrea e Zerocalcare hanno marciato insieme a studenti, sindacati e associazioni in un corteo che, partito da piazza del Verano, ha raggiunto piazza del Popolo tra slogan e proteste.

La manifestazione, organizzata da Cgil e numerose altre sigle (oltre 200), ha visto una partecipazione massiccia, con numeri che oscillano tra i 15mila presenti secondo la questura e i 100mila dichiarati dagli organizzatori.

L’impegno di Germano tra piazza e cinema

La presenza di Elio Germano alla manifestazione segue croologicamente una coincidenza particolare. potremmo dire che assume un tono profetico alla luce del suo recente ruolo nel film “Berlinguer – La grande ambizione“, dove interpreta il storico leader del PCI. L’attore, fresco vincitore del premio come miglior interprete alla Festa del Cinema di Roma, ha espresso forti preoccupazioni per lo stato della democrazia italiana.

“Se i rappresentanti delle istituzioni non si sentono solo i rappresentanti di chi li ha votati ma della cittadinanza totale, dovrebbero ascoltare che tante persone non sono d’accordo”, ha dichiarato Germano, evidenziando come le nuove leggi rischino di far “assomigliare il nostro paese a tutti quei posti che fanno pensare che la democrazia non c’è” , queste le parole di Elio Germano virali sui social, apprezzate o contestate in base all’idelogia politica di chi le ascolta.

Dal personaggio alla realtà

L’interpretazione di Berlinguer da parte di Germano, acclamata dalla critica, ha richiesto un lungo lavoro di preparazione. “Entrare nei panni di Enrico Berlinguer non è stato semplice”, ha confessato l’attore. “Per prepararmi ho parlato con tante persone che lo avevano conosciuto, con i familiari. E ognuno di loro mi mostrava un aspetto diverso. Mettere tutto insieme non è stato facile”.

Il film, diretto da Andrea Segre, si sviluppa su tre piani narrativi – i discorsi, la famiglia e i compagni di partito – per raccontare un periodo cruciale della storia italiana, dal viaggio a Sofia del 1973 fino al discorso alla Festa nazionale dell’Unità di Genova del 1978. “Questo film è stato per noi come una lunga passeggiata in montagna”, ha spiegato Segre. “Importante è stato ripercorrere un tratto della vita di questo uomo e di un momento in cui la collettività e la solidarietà erano le fondamenta della società e della politica”.

La coincidenza tra l’uscita del film e la partecipazione di Germano alla manifestazione contro il ddl Sicurezza l’hanno notta in molti, creando un ponte ideale tra la storia politica italiana degli anni ’70 e le sfide democratiche contemporanee. L’attore, già applaudito al cinema Rosebud per la sua interpretazione di Berlinguer, porta ora quella stessa sensibilità politica nelle strade, dimostrando come l’arte possa dialogare con l’impegno civile.

Il successo del film, che ha registrato il tutto esaurito in diverse sale, testimonia l’interesse del pubblico per una stagione politica in cui, come ha ricordato Germano, “la politica non era merce di scambio ma voce e impegno, rispetto e idee”. Un messaggio che risuona particolarmente attuale nel contesto delle proteste contro il nuovo decreto sicurezza.

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