Skip to main content

Il mondo della boxe italiana si arricchisce di un nuovo talento che porta un cognome importante: Lorenzo Berlusconi, figlio di Pier Silvio e Silvia Toffanin, sta impressionando gli esperti del settore con le sue qualità sul ring. Il giovane quattordicenne ha recentemente conquistato la sua sesta vittoria consecutiva, attirando l’attenzione e gli elogi di una figura di spicco come Clemente Russo.

L’ex campione casertano, oggi tra gli allenatori della nazionale italiana di pugilato, ha assistito all’incontro disputato presso il nuovo Palasport della Fiera di Genova, dove il giovane Berlusconi ha gareggiato nella categoria “future”. La prestazione del ragazzo ha colpito particolarmente Russo, che non ha lesinato parole di apprezzamento per le qualità mostrate sul ring.

Il talento di Lorenzo Berlusconi

“Il suo match è stato bellissimo. Entrambi i pugili si sono affrontati in maniera audace. Sembravano due atleti più grandi di età”, ha dichiarato Russo, evidenziando la maturità agonistica mostrata da Lorenzo nonostante la giovane età. Un aspetto che ha colpito particolarmente l’esperto allenatore riguarda l’approccio tattico del giovane pugile.

“Soprattutto in Lorenzo ho visto una grande qualità tecnica. A differenza di tanti ragazzi, lo vedo un pugile intelligente che non vuole prendere colpi, ma mettere punti a segno”, ha aggiunto Russo, sottolineando come questa caratteristica distingua il giovane Berlusconi da molti suoi coetanei che si avvicinano alla disciplina.

La carriera pugilistica di Lorenzo Berlusconi sembra essere iniziata sotto i migliori auspici, con sei vittorie in altrettanti incontri disputati. Un percorso che sta riempiendo d’orgoglio il padre Pier Silvio, amministratore delegato di Mediaset, presente a bordo ring per sostenere il figlio durante la competizione.

Il rapporto padre figlio

Il legame tra padre e figlio non è sfuggito all’occhio attento di Clemente Russo, che ha voluto sottolineare anche questo aspetto: “È stato un padre super esemplare ma soprattutto il primo tifoso di suo figlio. L’ha accompagnato sotto al ring, è rimasto all’angolo”, ha raccontato l’ex pugile, evidenziando la presenza discreta ma significativa di Pier Silvio durante l’incontro.

“Mi sono permesso di fargli i complimenti: non tutti i papà riescono ad andare sotto il ring con il proprio figlio. C’è chi ha paura, chi è in tensione, chi si emoziona. Lui è stato molto bravo a non mettergli pressione”, ha aggiunto Russo, riconoscendo l’equilibrio con cui Pier Silvio sta gestendo il percorso sportivo del figlio.

La boxe per i Berlusconi

La scelta della boxe come disciplina sportiva rappresenta per il giovane Lorenzo un percorso formativo importante, come ha spiegato lo stesso Pier Silvio in un’intervista a Repubblica: “È una scuola di comportamento. Insegna l’impegno quotidiano, il rispetto e la perseveranza. Gli sport di combattimento non sono violenti: il nemico non è l’avversario, ma le difficoltà della vita che impari ad affrontare attraverso il sacrificio. Senza sconti”.

L’approccio della famiglia Berlusconi sembra essere improntato alla gradualità e alla naturalezza del percorso di crescita: “Viviamo un giorno e un passo alla volta. L’importante è che si diverta, che cresca bene. Magari domani incontra una ragazza e s’innamora, smette. Anche se per il momento lo vedo molto determinato”, ha dichiarato Pier Silvio, dimostrando di non voler caricare di eccessive aspettative il percorso sportivo del figlio.

Clemente Russo, nel suo ruolo di responsabile della squadra senior maschile, presente alla manifestazione Elite Top Fight di Genova, ha voluto sottolineare le potenzialità del giovane pugile: “Lorenzo ha fatto un buon incontro: molto intelligente, molto tecnico con una buona guardia e mettendo tanti buoni pugni a segno. Se continua così, allenandosi con impegno può togliersi tante belle soddisfazioni”.

L’ex campione ha trovato anche alcune similitudini personali nella relazione tra Pier Silvio e Lorenzo: “Prima di arrivare a Genova ho sentito telefonicamente Pier Silvio. Ho sentito un padre gasatissimo, contentissimo di quello che sta facendo suo figlio. Lo vede più tenace, più forte e concentrato sul suo obiettivo che è la boxe. È la stessa cosa che mio padre ha visto in me quando ero solo un ragazzino”.

Il racconto di Russo prosegue con un ricordo personale che stabilisce un parallelismo significativo: “Mio padre era una persona che non sapeva nulla di pugilato, faceva ciclismo. Ricordo che mio padre ogni tanto entrava in palestra e si sedeva nel suo posticino. Stava lì, in silenzio e guardava l’allenamento e poi a casa ogni tanto mi diceva: ‘Sei stato bravo oggi!’. Ho capito che Pier Silvio sta facendo la stessa cosa con suo figlio”.

Il futuro sportivo di Lorenzo Berlusconi resta ovviamente tutto da scrivere, ma le premesse sembrano essere positive, come ha sintetizzato Clemente Russo: “Ci sono dei ragazzi che hanno la testa dedita al lavoro. Non sono solo dei talenti, non dimostrano solo ciò che hanno di innato ma hanno voglia di sacrificarsi. È anche per questo che ho una buona speranza per il 2028”, lasciando intendere che, con il giusto impegno, anche Lorenzo potrebbe ambire a traguardi importanti nel mondo della boxe.